Struttura


STRUTTURA
La parte più importante di una costruzione sono le fondamenta; per scalare un montagna e raggiungere la sua cima occorre partire dalle pendici e senza fondamenta non è possibile avere la padronanza di un'arte marziale.
Occorre assimilare e rendere istintive e automatiche le posture corrette.
Da esse dipendono: stabilità, rilassamento psico fisico, radicamento, agilità, elasticità, ritmo, equilibrio, potenza, duttilità. Ma anche per avere un buon flusso di "CHI".
L'apprendimento delle arti marziali e in special modo di quelle "interne" è un processo molto elaborato, fatto di ripetizioni infinite.
Occorre che ogni movimento diventi automatico, naturale, spontaneo ed istintivo.
Occorre modificare la comunicazione tra il sistema nervoso e l'apparato muscolare, tendineo e osseo.
ALLINEAMENTO
Da quando l'uomo si è messo in piedi sulle gambe ha perso l'equilibrio.
Nel corpo umano, sia la stabilità sia la gestione delle forze compresa l'emissione della forza dipendono dal corretto allineamento della struttura.
L'allineamento corretto di ossa e articolazioni permette e sviluppa una catena cinetica funzionale, dal piede alla caviglia, dal ginocchio all'anca, dalla spina dorsale alle spalle, dai gomiti ai polsi alla mano.
L' allineamento corretto della spina dorsale per avere la migliore struttura nelle arti marziali (ma anche nella vita) è quella di avere un lieve raddrizzamento delle curve vertebrali fisiologiche (lordosi cervicale e lombare con apice anteriore, cifosi dorsale, cifosi sacrale e curva occipitale con apice posteriore).
Solo grazie a questo raddrizzamento, da un punto di vista energetico che il Chi, riuscirà a scorrere lungo la colonna vertebrale, fino ad arrivare in cima alla testa nel punto chiamato BAI HUI.
Il tronco potrà così gestire al meglio tutte le sollecitazioni esterne, distribuendo con flessibilità tutte le forze. Grazie a questo allineamento molti muscoli addetti al mantenimento della stabilità potranno partecipare all'azione di lotta.
Le spalle devono cadere, i gomiti devono cadere, il petto rientra leggermente, la colonna vertebrale estesa, e attivare il punto collocato tra le scapole che è uno dei punti più difficili per lo scorrimento del Chi.
Per raddrizzare la zona cervicale occorre abbassare un poco il mento, e distendere la nuca come se ci fosse un filo immaginario che ci tira verso il cielo. Mentre invece il raddrizzamento della zona sacrale è ottenuto con una lieve retroversione del bacino, senza però contrarre i glutei e l'ano.
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