126 Ascoltarsi incessantemente: l'arte dell'autoconsapevolezza nelle discipline marziali e meditative
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In tutte le discipline marziali e tecniche meditative, l’ascolto di sé rappresenta un pilastro imprescindibile. È un processo che coinvolge la mente, il corpo e lo spirito, integrando attenzione e consapevolezza. L’ascolto profondo di sé non è semplicemente un esercizio tecnico, ma un’arte che richiede impegno costante, disciplina e dedizione.
L’ascolto del corpo: il primo passo verso l’armonia
Ascoltarsi significa iniziare dal corpo. È fondamentale svuotare la mente dalle distrazioni, per dirigere l’attenzione alla postura, alle tensioni muscolari, al ritmo del respiro e allo spazio che il corpo occupa. Le arti marziali tradizionali, in particolare, insegnano a percepire la fisicità in modo profondo, prestando attenzione non solo al movimento ma anche al tempo necessario per eseguirlo con precisione e naturalezza.
Che si tratti di esercitarsi da soli o in combattimento, questo tipo di ascolto non è mai secondario. Esso guida il praticante verso un maggiore controllo, consentendogli di essere più efficace, meno dispendioso in termini di energie e più armonioso nei movimenti.
Mente e corpo: una connessione imprescindibile
La connessione tra mente e corpo è il cuore di ogni disciplina marziale e meditativa. Ascoltarsi incessantemente permette di mettere in sintonia queste due dimensioni, che si influenzano e si condizionano reciprocamente. Una mente serena contribuisce a rilassare il corpo, eliminando tensioni inconsapevoli; allo stesso modo, un corpo ben percepito e in equilibrio aiuta la mente a liberarsi del caos e delle emozioni negative.
Questa armonia non solo migliora le prestazioni fisiche, ma favorisce anche un senso di benessere generale, in cui lo spirito trova uno stato di calma e presenza. L’ascolto diventa quindi uno strumento di autoguarigione e crescita personale.
Il "guardiano" delle emozioni e il silenzio della mente
L’autoconsapevolezza non si limita al corpo: coinvolge anche il controllo delle emozioni e della mente. Sapersi ascoltare significa "mettere un guardiano dinanzi alla porta delle proprie emozioni". Ciò implica imparare a riconoscerle, accoglierle senza giudizio e, quando necessario, regolarle. Solo abbassando il continuo chiacchiericcio della mente superficiale possiamo accedere a stati di coscienza più profondi.
Questo silenzio mentale non è un vuoto, ma uno spazio fertile dove germoglia una consapevolezza autentica. È qui che mente, corpo e spirito si incontrano, trovando una sintesi perfetta.
L’ascolto nelle arti marziali: oltre la tecnica
Dal punto di vista pratico, sviluppare questa forma di ascolto permette di eccellere in una disciplina marziale. Un praticante che sa ascoltarsi è in grado di agire con maggiore precisione, fluidità e potenza, ottimizzando ogni movimento e riducendo il dispendio di energia.
Ciò che distingue un praticante modesto da uno eccellente non è solo il vigore o la padronanza tecnica, ma il livello di autoconoscenza raggiunto. La tecnica può essere affinata con l’allenamento, ma la vera maestria nasce dalla consapevolezza di sé.
Conclusione: un viaggio incessante
Ascoltarsi incessantemente è un viaggio che non ha fine. È un’arte da coltivare ogni giorno, nella pratica marziale, nella meditazione e nella vita quotidiana. Solo così possiamo scoprire il nostro potenziale più profondo, raggiungendo uno stato di equilibrio e armonia in ogni aspetto dell’esistenza.
Stefano Bernacchi

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