83 TAI CHI CHUAN E RITMO
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“Come sempre nelle
Arti Interne: da fuori a dentro, dal
grande al piccolo, dal lento al veloce, da duro a morbido”.
Molti “maestri” cinesi e non anche quelli che vengono
considerati delle “autorità” nel campo del Tai
Chi Chuan affermano che la “forma”
(che metto sempre tra virgolette perché c’è molta confusione a tal proposito,
ma ho scritto un articolo che parla proprio di questo argomento), debba essere
eseguita con un ritmo uniforme senza accelerazioni o altro, ma questo non ha
senso e con nessun fondamento.
Queste affermazioni sono state date da personaggi illustri
nel campo: Tai Chi Chuan, come Fu Zhongwen (morto nel 1994), uno dei migliori studenti di Yang Cheng Fu. “Bisogna dare dei tempi ben
precisi per l’esecuzione delle forme
e continuità di movimento, senza accelerazioni e rallentamenti”.
Ancora oggi il 95% dei “maestri”
e praticanti (“figli” di Yang Cheng Fu,
il 5% invece sono i “figli” Yang Shao
Hou) affermano le stesso concetto.
Mi sono sempre fatto una domanda (che dovrebbero farsi
tutti, ma non è così):
“ma come è possibile
che il Tai Chi Chuan funzioni
realmente?
Le mie ricerche mi hanno portato a conoscere maestri che mi
hanno fatto vedere l’efficacia del Tai
Chi Chuan: ”un Tai Chi Chuan che
funziona” (la maggior parte dei maestri di Tai
Chi Chuan quando combattono finiscono a fare la Kick Boxing o “tira e spingi” perdendo tutti i principi che vanno
tanto ad inneggiare nei loro corsi, ma che rimangono soltanto filosofia e
teoria, mentre occorre farla diventare “filosofia
in azione”).
Anch’io insegno a volte ai miei studenti (specialmente ai
neofiti) un andamento costante della “forma
movimento”, ma solo come strumento per imparare alcune caratteristiche che
occorre avere per eseguire un buon Tai
Chi Chuan, perciò la continuità e mantenere lo stesso ritmo aiuteranno a
risvegliare degli aspetti necessari come
il percepire il campo magnetico, il
correggersi mentre stanno imparando un nuovo movimento, percepire l’avversario,
dare ordine alle catene muscolari e per percepire i micro movimenti. Quando
invece viene insegnato ad eseguire la “forma”
lentamente fine a se stessa, lo trovo un lavoro incompleto.
Chi ha ricercato sa di per certo che la “forma originale” della famiglia YANG non aveva “nessun
andatura” ma era eseguita a ritmi diversi e con emissioni di suoni, con salti,
calci e pugni veloci, piedi che calpestano e picchiano sul terreno, sicuramente
un esecuzione non facile confronto quel 95% di Tai Chi Chuan che oggi è diffuso in tutto il mondo, dove, sia cinesi che non cinesi praticano, sul quel
cambio di direzione che Yang Chen Fu
fece.
Il FA JING (emettere o lanciare energia) è
quasi del tutto scomparso e quello che molti eseguono è più un FA LI (emettere forza fisica).
Solo verso il 1928, Yang Cheng Fu portò dei cambiamenti
nella sua forma di Famiglia, uniformando il movimento rendendolo solo lento e
togliendo molte parti originali come le esplosioni e i salti, semplificando di
molto lo stile originale.
Il cambiamento di ritmo è essenziale e gioca un ruolo
fondamentale nell’esecuzione sia della forma che delle sue applicazioni che
determinano in caso di combattimento di non uscire dai principi del Tai Chi Chuan e finire come ho detto
più volte a”predicare bene e razzolare male” ovvero finire per combattere come
un kick boxer. Nel Dojo con allievi
consenzienti funziona tutto!
Mi metto sempre a disposizione per un confronto sano e per
dimostrare come il 95% di quelli che si fanno chiamare “maestri” in verità non praticano il vero Tai Chi Chuan ma solo un surrogato.
Solo chi esegue un Tai
Chi Chuan con cambio di ritmo può comprendere totalmente i Classici del Tai Chi Chuan e per praticare nel modo corretto il Tai Chi Chuan dobbiamo sviluppare tre
abilità fondamentali:
- sviluppare e immagazzinare l’energia
- bilanciare l’energia
- emettere l’energia.
" Sii immobile come una montagna, muoviti come un
grande fiume" ci dice Wu Yu Hsiang, (scrissi un articolo nel 2008 proprio
su questo che intitolai “muoviti come il grande fiume Giallo”). Il "grande
fiume" non interessa che sia il
fiume Giallo o un altro fiume, è solo un Archetipo, che descrive l’essenza del
fiume stesso.
I fiumi come si
muovono?
Anche i bambini saprebbero rispondere!
Per questo non capisco come praticanti e “maestri, continuano a sostenere la loro
pratica di “Tai Chi Chuan moderno”
come la vera versione del Tai Chi Chuan.
È assolutamente necessario comprendere che il “cambiamento del ritmo” nella “forma
movimento” è essenziale per comprendere come applicare il Tai Chi Chuan nel combattimento (cosa
che il 95% dei “maestri” non sa fare).
Nella “forma
movimento” originale troviamo delle “chiavi”
che fanno comprendere il Tai Chi Chan
ad alti livelli (la maggior parte dei praticanti e maestri è ferma a livelli
elementari sia della forma che delle applicazioni).
I fiumi si muovono a ritmi diversi: ora sono un corso
tranquillo, poi diventa nona cascata,
per finire in un lago ma poi riprendere la loro corsa, e come un grande
serpente si arrotolano su sé stessi, scompaiono sotto terra per poi riapparire
all’improvviso. A volte lenti, poi
fermi, all’improvviso rapidi, a volte regolari mentre altre volte esplosivi e
rimbombano come tuoni.
La continuità nel fiume è il flusso stesso dell’acqua e nel Tai Chi Chuan è il Qi. L’energia nel fiume e nel Tai
Chi Chuan è simile, si accumula per poi essere rilasciata ed esplodere
tuonando. Essi portano vita (salute) ma anche distruzione e morte se non li si
rispetta. Così sono le forme di Tai Chi
Chuan o almeno dovrebbero essere.
Quando ti muovi lentamente oltre a ciò che ho descritto
prima, serve per accumulare energia (Qi),mentre
i movimenti veloci bilanciano l’energia stessa,ed infine i movimenti Fa Jing (esplosivi) che rilasciano
questa energia per disperdere la YANG QI
accumulato (che trasformandosi nel suo opposto causa un disagio corporeo Yin).
Yang Shou Hou (il fratello maggiore di Yang Cheng Fu) eseguiva la forma
(originale della famiglia Yang) con
passi veloci e passi lenti,movimenti piccoli e poi ampi, esplosioni dure e
improvvise, cambi di velocità bruschi, suoni da compressione e uno sguardo come
quello di una tigre. Un atteggiamento che dissuade chiunque a combattere
(attivazione del cervello rettiliano).
La maggior parte dei praticanti e “maestri” eseguono la forma e
le applicazioni con una sola “pompa” anziché due “pompe” e questo è indice di
non aver compreso totalmente il Tai Chi
Chuan.
Proprio come in musica occorrono delle “pause” tra le note.
Saper usare il corpo totalmente in armonia come una grande
orchestra dove ogni elemento è sincronizzato e in armonia non è cosa facile,
saperlo applicare sotto un vero attacco ancora più complesso.
La “forma movimento”
va eseguita in tre ritmi diversi:
-fisica (per ossa- muscoli – tendini) circa 10/15 minuti
-mentale , circa 15/22 minuti
-spirituale, circa 22/33 minuti
L’ideale sarebbe aumentare il ritmo da una all’altra nello
stesso modo crescente che la forma cresce dal primo pezzo al secondo al terzo,
ovvero con un calcolo della sezione aurea.
I tre ritmi eseguiti uno dopo l’altro uniranno il corpo alla
mente e allo spirito in una cosa sola.
In altri tempi di solito si praticava il Tai Chi Chuan all’alba (lo yin che sta diventando yang), a mezzogiorno (massimo yang), al
tramonto (lo yang che sta diventando yin) e a mezzanotte (massimo yin).
Questi quattro momenti sono sempre stati usati da diverse
culture e con discipline diverse: meditazione, preghiera, yoga, ec…
Come il fiume si sviluppa dalla sorgente alla foce con
cascate per poi diventare più placido e finire la sua corsa nell’oceano, anche
l’uomo fa questo percorso. Da giovani
siamo vigorosi, ingenui, inesperti e a volte un po’ pazzi e imprudenti, verso
la mezza età diventiamo tranquilli e solidi e alla fine più calmi, pazienti e
saggi, prima di passare nel Grande Oceano.
Il Tai Chi Chuan
proprio come il “grande fiume”muove enormi quantità di energia: forze centrifughe e centripete che favoriscono il flusso
del Qi e del sangue, ma anche il
fluido linfatico, dal centro alla periferia e viceversa, favorendo il
mantenimento della “giovinezza”, rafforzando il corpo, la mente e lo spirito.
Il Tai Chi Chuan quando eseguito nel modo
corretto, risveglia i principi naturali e
spontanei, quell’istinto primordiale che serve per poter combattere (ecco
perché la maggior parte dei praticanti e dei “maestri” di Tai Chi Chuan
non sa combattere). La maggior parte delle scuole e dei “maestri” sono più filosofi che guerrieri e questo dal mio punto di
vista è un grave danno al Tai Chi Chuan
e a tutte le “arti interne”.
Il linguaggio è limitante ed è difficile trasmettere ciò che
si “sente” con la pratica del Tai Chi
Chuan, quando è eseguito con i “principi”
e non solo con la tecnica. Le sensazioni possono variare da individuo ad
individuo, ma la sensazione che più si avvicina al di là del calore e del
formicolio è quella di un “power”
generale, di pienezza e nello stesso tempo di leggerezza.
Quando si vedono i praticanti in Cina o nel mondo, dove
tutti si muovono all’unisono seguendo lo
stesso ritmo non stanno realmente facendo Tai
Chi Chuan ma stanno eseguendo come pappagalli o scimmie ammaestrate il
ritmo, il tempo e il flusso di qualcun altro (di solito del “maestro” che a sua
volta, molto probabilmente ha copiato dal suo insegnante).
Quindi oltre che eseguire “forme moderne” e modificate,
queste vengono eseguite con gli stessi ritmi dall’inizio alla fine e seguendo i
tempi e il flusso di qualcun’altro.
Molti sono complici di tutto questo: finti maestri figli
della New Age. Nella stessa Cina, molti maestri hanno dovuto conformarsi
(vestirsi, comportarsi, pensare e muoversi allo stesso modo, cancellando ogni
sacra individualità). Ma complici sono anche tutti coloro che giorno dopo
giorno cercano di trasmettere (influenzare) ad altri un sapere pieno di dogmi che uniforma. Il vero
Tai Chi Chuan apre la mente e
consente ad ogni individuo di “tirare fuori” (educare, da educere = tirare
fuori) il proprio potenziale, le proprie abilità, ed essere sé stessi. La
maggior parte dei praticanti di Tai Chi
Chuan si muovono come “pecore” .
In natura troviamo l’essenza (principi) in ogni cosa, ma non troveremo mai due fili di erba
uguali, due fiumi con lo stesso flusso, ma anche non troveremo mai una partita
a scacchi uguale all’altra.
Il vero Tai Chi Chuan
(vale per ogni arte marziale)
promuove l’unicità di ogni essere che si muove con la propria energia.
I principi sono
le fondamenta di una casa, di un grattacielo o di un ponte, sono tutte uguali e
sono nascoste (ciò che non si vede è più importante di ciò che si vede) sono
l’essenza stessa delle arti marziali
(non c’è differenza tra Tai Chi Chuan,
Karate o Wing Chun). Le tecniche invece sono i tappeti, i mobili, i quadri e
il coloro delle pareti, non sono importanti e sono soggettive, ma soprattutto
non tengono su la struttura. Per
questo la maggior parte dei praticanti è debole e ciò che fanno non è funzionante
contro un vero attacco.
Poi ci sono quelli che parlano di energia come se fossero usciti dal film : “Grosso guaio a
Chinatown”, l’energia non è altro che l’insieme di messaggi bioelettrici,
chimici, meccanici del corpo umano, sia fisico che mentale e che sviluppano
un’energia potenziale, energia cinetica.
Vediamo troppo spesso “maestri"
che cercano di usare “l’energia” in
maniera fantascientifica e non fanno altro che fare figuracce e prendere un
sacco di botte da chi sa veramente combattere.
In conclusione …
A tutti coloro che intendono imparare un vero Tai Chi Chuan, documentatevi, non
seguite il primo “maestro” che
passa, avere gli “occhi a mandorla” non
è sinonimo di conoscenza di vero Tai Chi
Chuan, avere scritto libri non è sinonimo di qualità, avere un grande
seguito, non sempre è sinonimo di vera conoscenza.
Usate il
discernimento!
E buona ricerca.
Stefano Bernacchi
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