Vai ai contenuti

34 il filo e le perle - www.freemovinginternalarts.it

“Divertiti. Ricorda, amico mio,
di goderti il progetto così come
il suo risultato perché la vita
è troppo breve per riempirla
di energia negativa”.
(Bruce Lee)
                           
Photo
Salta menù

34 il filo e le perle

.
IL FILO E LE PERLE

Nell'antichità le arti marziali tradizionali, non dividevano le forme dal combattimento. Non erano due cose distinte ma erano insegnate come un'unica arte.
 
Oggi invece queste discipline: Tai Chi, karate, ecc. vengono praticate in modo molto diverso. Non sembrano più essere nemmeno parenti.
 
Gare, tornei o nei Dojo si nota che le forme e il combattimento vengono insegnati separatamente, come se fossero due cose diverse.
 
La forma ovvero quella sequenza di movimenti, ha perso in gran parte la sua funzione primaria.
 
Esami, cinture, avanzamento di grado, vincere tornei, sembrano essere più importante che l'apprendimento dei Principi.
 
E sia i praticanti che il pubblico apprezzano soltanto la bellezza esteriore dell'arte.
 
Ciò che dico sempre ai corsi e alle conferenze è che: Il Tai Chi che puoi vedere non è il Tai Chi, ma questo vale anche per il karate o il Wing chun e così via.
 
Voglio farvi un esempio: Prendiamo una collana; Possiamo prendere delle perle vere o finte, dei semi oppure delle conchiglie, o ancora pezzi di vetro colorato o anche dei sassolini; abbiamo materiali diversi e al di là del valore che solo l' uomo "civilizzato" da ad una perla (a meno che si dia importanza al lavoro alchemico che fa l'ostrica) non c'è differenza tra un pezzo di vetro o un sasso, se non a livello superficiale. La diversità è solo esteriore e il sasso, la perla o il vetro rappresentano solo le tecniche, le forme movimento (e non le forme), i metodi e i sistemi.
 
Cosa invece unisce tutti questi diversi materiali o tecniche?
 
L'ESSENZA il "filo" conduttore che le unisce e che se debole e si spezza o addirittura se non c'è, tutte le perle o i sassi cadrebbero a terra. Le tecniche sono come le perle e i sassi, senza i Principi non si reggono in piedi.
 
La mia esperienza ormai quarantennale nell'ambito delle arti marziali in special modo del Tai Chi e del Pa Kua, mi ha portato a confrontarmi con praticanti di diversi stili di arti marziali ma anche di sport da combattimento, ho notato che la maggior parte di loro, anche istruttori, mancano dei Principi, questo li rende vulnerabili.
 
Il mio allenamento e insegnamento è invece indirizzato a costruire questi Principi o meglio ritrovarli, liberarli e da qui che nasce il nome della mia scuola: FREE MOVING INTERNAL ARTS, ovvero libera il movimento che è dentro di te. Questo porta anche a fare emergere le qualità e abilità uniche dentro di noi.
 
L' arte marziale con la A maiuscola, non può essere uno sport ma nemmeno una disciplina New Age, ma dev’essere un percorso di crescita personale che ci rende persone migliori.
 
Ma non possiamo concentrarci sulle perle ma sul filo che le unisce
 
Ciò che è vero è solo un punto di vista (è solo un’illusione) è l' ombra proiettata nella  caverna. Se prendete un oggetto di forma cilindrica e lo mettete sotto un fascio di luce, esso proietterà un ombra, ma quell'ombra potrà essere un cerchio o un rettangolo, perché dipende sia da dove viene proiettata la luce e sia da chi vede il cerchio altrimenti chi vedrà il rettangolo dirà di avere ragione (e sarà vero), ma ciò che è vero (soggettività) non corrisponde a verità (oggettività).
 
Se guardi il riflesso della Luna nello stagno non stai vedendo la Luna. Oggi purtroppo i praticanti e gli istruttori delle varie arti marziali pongono enfasi più sullo spettacolo dimenticando la natura interiore. I praticanti sono più interessati ad aspetti sportivi che alla padronanza dell'arte come una vera e propria scienza o come io la definisco geometria in movimento.
 
Man mano che la gente è diventata più superficiale anche le arti marziali sono diventate sempre più superficiali e molte scuole per poter sopravvivere hanno dovuto gradualmente inserire la Nobile disciplina nel mondo dello sport diventando così un'esibizione e una prestazione e non più un percorso di vita e così sempre di più si è dato meno importanza a tutti gli aspetti marziali. Questo vale per tutte le discipline ma soprattutto per il Tai Chi.
 
Tutte le arti marziali vennero elaborate come metodi di autodifesa e di crescita interiore oltre che per rinvigorire corpo e mente, ma dal 1800 l'invenzione di armi da fuoco sempre più sofisticate, con l'invenzione di macchine sempre più elaborate, ha modificato anche le arti marziali e il corpo umano è finito per essere trattato come una macchina.
 
Le arti marziali come vengono praticate oggi sono state molto ma molto influenzate dalle idee occidentali.
 
In antichità gli antichi maestri di arti marziali cercavano la perfetta fusione tra le abilità fisiche e la comprensione delle leggi dell'universo.
 
Per la maggior parte dei praticanti e istruttori oggi le forme movimento sono considerate inutili per i combattimenti e viceversa.
 
Quello che ho cercato di fare in questi ultimi trent'anni è di ritrovare in maniera più fedele possibile L'Antico addestramento marziale.
 
I praticanti di arti marziali Hanno dimenticato che in antichità lo sviluppo fisico ideale per le arti marziali metteva molta attenzione sulla forma movimento e sui Principi.
 
Oggi queste forme movimento sono forme vuote, sono come dei corpi senza anima di conseguenza anche il lavoro a due o il combattimento risulterà vuoto.
 
Ovviamente non faccio mai di tutta un’erba un fascio, c''è chi ancora cerca di trasmettere la Nobile arte attraverso i Principi non alla mera tecnica.
.
conter12
e-mail: ilfreeman66@gmail.com
Torna ai contenuti