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84 IL TAI CHI HUAN E IL “PICCOLO CERCHIO” - www.freemovinginternalarts.it

“Divertiti. Ricorda, amico mio,
di goderti il progetto così come
il suo risultato perché la vita
è troppo breve per riempirla
di energia negativa”.
(Bruce Lee)
                           
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84 IL TAI CHI HUAN E IL “PICCOLO CERCHIO”

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IL TAI CHI HUAN E IL “PICCOLO CERCHIO”
La FORMA del PICCOLO CERCHIO non è la forma in “in versione piccola”.
Chi osserva l’esecuzione della “piccola forma” potrebbe non riconoscerla  e potrebbe dire che è un’altra cosa, che non è la forma originale eseguita in modo ampio e aperto.
Bisogna imparare a passare dalla “Grande forma” alla “Piccola forma” e viceversa.
Per poter comprendere la “Piccola Forma” occorre comprendere il vero concetto di Yin e Yang che in passato era la base per la comprensione del Tai Chi Chuan.
La “Piccola forma” o “forma del piccolo cerchio” non era parte dell’insegnamento classico e occorreva stare con il maestro abbastanza a lungo per poterla “vedere” e praticare.
Oggi le “forme” sono soltanto una sequenza di movimenti da imparare a memoria e quando la si è imparata, si pensa di conoscere la “forma” di Tai Chi Chuan e lo stesso vale per il Tui Shou, le applicazioni, ecc…
Oggi la gente si stufa in fretta e non fa in tempo ad andare a fondo nelle cose che fa, oppure è troppo arrogante e pensa, dopo qualche anno di allenamento, di sapere tutto.
“Quando sei pronto il maestro arriva” dice un antico detto e lo stesso vale per la “Piccola forma”, quando sei pronto ad apprenderla allora “vedrai” la realizzerai. E’ un qualcosa che ACCADE, proprio come la MEDITAZIONE, non è un qualcosa che puoi fare, ma un qualcosa che accade. Quello che puoi fare è solo “preparare il terreno”.
Nessun insegnante può insegnarti l’essenza del Tai Chi Chuan, il maestro può portarti fino alla soglia ma poi sei tu che la devi attraversare, ed è lì che puoi “vedere” se si pronto.
E’ un salto d’ottava nella pratica.
Come puoi imparare un qualcosa che non ti viene insegnato?
Semplicemente perché non viene da fuori ma è una realizzazione da dentro.
Con il FREE MOVING INTERNAL ARTS le regole s’invertono e l’allievo “pronto” comprende che deve tagliare il “cordone ombelicale” che lo lega al maestro, alla tradizione, alla forma e giungere alla NON-FORMA.
Normalmente la stragrande maggioranza dei praticanti esegue le forme esattamente come il maestro, tutti uguali, sforzandosi ad essere uguali al maestro, anche se il corpo cerca di dirti altro.
Tagliare il cordone ombelicale è inteso normalmente come un cambiare scuola, maestro e metodo, ma questo è sbagliato tanto quanto il copiare il maestro.
La “Piccola forma” è una “forma nascosta” e ho coniato questa frase per poter comprendere meglio: “Il Tai Chi Chuan che puoi vedere non è il vero Tai Chi Chuan”.
Per poter giungere alla “Piccola forma” occorre passare per una fase intermedia (che è già un livello molto avanzato, che la maggior parte dei praticanti e “maestri” non “toccherà” mai per tutta la loro vita) ed è la “forma ad onda”. E’ proprio un “onda nelle mani” che nasce dal centro (Tan Tien) e si propaga in tutto il corpo e in ogni movimento.
Perciò possiamo dire che abbiamo tre modi di eseguire il Tai Chi Chuan:
-il primo è fisico ed esterno (quello eseguito dal 90% dei praticanti)
-il secondo (fase intermedia dove pochi giungono) “forma ad onda”
-il terzo modo è interno “Piccola forma”.
I movimenti diventano “piccoli” fino a scomparire “nello spazio e nel tempo” così l’energia rimane solo all’interno e quando sei padrone di questo allora sarai in grado di padroneggiare lo spazio, il tempo e l’energia dell’avversario. Il movimento del QI che si manifesta in movimenti Yin e Yang sono appena percettibili e solo un occhio esperto è in grado di “vedere” e riconoscerne la maestria.
La “Piccola forma” non può essere insegnata ma sola trasmessa da maestro ad allievo quando il Qi del maestro si connette a quello dell’allievo, perciò occorre estrema fiducia da parte dell’allievo e il maestro trasmetterà delle “chiavi” che verranno passate all’insaputa dell’allievo. E’ a questo punto che si passa ad un livello “interno”.
Si crea un EQUILIBRIO (che non è la capacità di rimanere su una gamba sola) interiore che viene espresso dalle “mani”. Le mani ho ripetuto più volte che sono la rappresentazione del cervello e le dita ne sono le sinapsi. Mani morbide, elastiche sono indice di un cervello elastico; mani pronte sono indice di un cervello dinamico e pronto, mani rilassate sono indice di un cervello in pace e rilassato.
Questo non ha niente a che fare con il principio LIU HE (le SEI ARMONIE) dove la mano deve muoversi con il piede, il gomito con il ginocchio e la spalla con l’anca (questo lo può fare anche un robot).
“Occorre essere Yang di piede e Yin di mano”.
Nelle forme esterne il bacino non è usato e il grande lavoro lo fanno gli arti, ovvero i movimenti non partono dall’interno ma dall’esterno. Alcuni fanno anche un tentativo di usare il bacino ma è usato in modo meccanico esattamente come lo sa muovere un pugile, è un movimento grande delle anche e del bacino.
Nella forma intermedia (ondeggiante) che in quella avanzata (piccola) è proprio il bacino il motore, il direttore d’orchestra. Esso è WU-JI, ovvero è vuoto e privo di Yin e Yang.
Il movimento prende forma Yang scendendo verso il basso e una forma Yin salendo verso l’alto.
Nella forma intermedia e avanzata il movimento del bacino è piccolo ma muove un enorme quantità di energia Qi.
Il Qi viene portato alle mani e in altre parti del corpo esplodendo come una frusta (movimento ampio all’origine che nel movimento Tai Chi sono le gambe e piedi, per finire in un movimento piccolo, le braccia e mani ma con lo stesso potenziale di energia), con un movimento più veloce di quello del suono e chiamato FA-JING. Il bacino è quindi la frusta mentre le estremità mani/piedi sono il fiocco.
Come sempre buon allenamento e cercate un buon maestro.
Stefano Bernacchi
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e-mail: ilfreeman66@gmail.com
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