113 SPAZIO TEMPO ED ENERGIA
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“Se l’avversario
sta fermo, io sto fermo, se l’avversario si muove piano, io mi muovo piano, ma
se l’avversario si muove velocemente, io lo anticipo!”.
Voglio riprendere
un vecchio concetto che mi è stato trasmesso tempo fa e che metto sempre nel
mio insegnamento: il concetto di spazio,
tempo ed energia. Questo concetto mi ha dato la spiegazione di un vecchio
detto che incarna una profonda saggezza marziale, che si radicata completamente
nel concetto di unità tra spazio, tempo ed energia. Nelle arti marziali
avanzate, non si tratta solo di rispondere meccanicamente all'azione
dell'avversario, ma di comprendere e padroneggiare lo spazio e il tempo in modo
tale da poter anticipare e gestire l'energia dell'avversario prima che si
manifesti del tutto.
La metafora della
costruzione della casa è estremamente efficace per chiarire il concetto:
l'apparenza esteriore (la tecnica) è meno rilevante rispetto alla struttura che
la sostiene (la padronanza del corpo, del tempo e dello spazio). Nella pratica
marziale, ciò che conta davvero è quanto profondamente ci si è addestrati non
solo alla tecnica, ma alla comprensione dello spazio-tempo e all'energia che vi
fluisce attraverso.
Ogni posizione, ogni movimento, è una forma
non solo fisica ma energetica e geometrica, che esprime equilibrio e armonia in
relazione all'avversario e al mondo circostante. Quando si padroneggia questa
forma, il movimento diventa una manifestazione naturale e fluida della
comprensione profonda dello spazio-tempo.
Perciò come ripeto da decenni la “forma” non è la sequenza dei movimenti che
vediamo fare dai praticanti dei diversi stili di Tai Chi Chuan o del Karate
o del Wing Chun e di qualsiasi altro
stile, ma la forma della struttura, una “geometria sacra” che poi diventa
movimento.
Il concetto di
"anticipare" l'avversario si lega alla capacità di leggere le sue
intenzioni e di muoversi nel flusso della sua energia prima ancora che l'azione
si manifesti. Questa è l'essenza del controllo dello spazio-tempo. Non è
sufficiente rispondere a un attacco; si deve invece percepire il momento in cui
l'attacco è solo una possibilità e neutralizzarlo prima che prenda “forma”.
Insegnare questo richiede
una guida diretta, poiché, è difficile
spiegare questi concetti solo a parole. Solo con l'esperienza pratica e con la
guida di un maestro che ha compreso queste dinamiche a livello tridimensionale
si può veramente interiorizzare e padroneggiare lo spazio, il tempo e
l'energia.
Stefano Bernacchi
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